Ci sembra che innanzitutto s’imponga questa osservazione: la pandemia ha fatto definitivamente emergere quali sono le radici della crisi epocale in cui già ci trovavamo quando non era ancora comparso in scena il Covid-19. Prima di essere politica, economica, culturale, sociale quella in cui ci dibattiamo è una crisi della speranza(*). Perciò non si può risolvere se non a partire da qualcosa che viene prima sia della politica che della scienza.
Malgrado tutto anche gente come noi continuava a muoversi dentro l’orizzonte, fissato nell’Età dei Lumi, secondo cui tutto in fin dei conti sta appunto all’ombra della politica e della scienza. In questo senso la sfida che il Covid-19 ci ha posto, e l’esperienza che in questi mesi stiamo facendo, sono provvidenziali. Questo lungo periodo di imprevisto eremitaggio (che, non dimentichiamo, è un fenomeno non solo italiano o europeo bensì planetario) sta sollecitando l’intera umanità a un momento di comune riflessione davvero senza precedenti.
Il Papa – che in quanto tale non è solo il Pontefice Massimo della Chiesa cattolica ma anche l’autorità morale più nota e riconosciuta del mondo contemporaneo – sta indicando una via che come cristiani siamo i primi a dover percorrere. È la via che, pur nei limiti delle nostre forze, dobbiamo imboccare anche noi. La dobbiamo percorrere, e percorrendola dobbiamo contribuire a costruirla.
In tale prospettiva sottolineiamo – come specifico contributo di Nonni 2.0 al lavoro comune – l’importanza di riscoprire e di ricostruire il dialogo tra le generazioni. Non a caso il potere, cogliendo ogni occasione, persino il Covid-19, mira a mettere, seppur affettuosamente, da parte gli anziani: perché l’esperienza di vita e la memoria, di cui per definizione i seniores sono i maggiori depositari, è un fondamentale presidio della libertà del popolo.
Il coro di “no” che da ogni parte si è levato alla proposta della commissione Colao di prolungare sine die gli…arresti domiciliari degli ultrasessantenni è stato per noi un vero piacere. Evidentemente l’immagine dell’anziano visto sempre come problema e mai come risorsa è un altro dei tanti luoghi comuni ormai in largo ritardo sul comune sentire della gente. Va ad ogni modo contrastata con forza ogni ipotesi di periodi supplementari di segregazione in casa degli anziani ultrasessantenni nella fase 2 del coronavirus. Fra l’altro viene in aiuto in questo caso anche l’Unione Europea che dal 2011 è impegnata a promuovere l’invecchiamento attivo (active ageing) e sostiene programmi in tal senso. Ormai il muro innalzato nel secolo scorso tra tempo del lavoro e tempo della pensione non ha più senso, se mai lo ha avuto. Va restituita ai più anziani, alle nonne, ai nonni, la possibilità legittima di svolgere un ruolo attivo anche in età avanzata: un’opzione personale che assume una specifica rilevanza a livello non solo familiare e sociale ma anche economico. È questo senza dubbio un obiettivo che merita di venire situato nella prospettiva di quella riflessione sui luoghi del potere che nel suo intervento il nostro consocio Francesco Botturi suggerisce come un tema primario della Convention che Esser_ci ha in programma.
Per larga parte dei sedici milioni di famiglie italiane con figli, le nonne e i nonni sono una risorsa sul piano emotivo, culturale, sociale ed economico di cui ben difficilmente si potrebbe fare a meno. Ci permettiamo di segnalare in proposito il libro a nostra cura Nonni 2.0 / Storie di nonne, nonni & nipoti, Edizioni Ares 2020 (**), che è una miniera di dati e di testimonianze al riguardo.
Anche al di là della sfera familiare, è poi evidente il ruolo sociale, economico e politico delle generazioni più anziane che, grazie ai progressi della medicina e delle altre scienze della salute, di solito raggiungono adesso gli anni dai sessanta in su con un vigore fisico e intellettuale imparagonabile con quello di chi aveva la loro età nel secolo scorso (per non dire nei secoli precedenti). Persiste senza dubbio il problema, di cui tenere bene conto, dell’anziano fragile e malato; né potrebbe essere diversamente. È però solo una parte della storia. L’altra parte è quella dell’anziano attivo la cui riscoperta e rivalorizzare merita di essere uno degli obiettivi primari della riflessione e della proposta di Esser_ci.
Detto questo, proponiamo che un incontro promosso da Esser_ci sia dedicato al tema “Collaborazione tra generazioni”; potrebbe introdurre l’incontro Ziche, che ha fatto parte della giuria del concorso e quindi conosce bene i punti salienti del rapporto nonni-nipoti messi in luce nel libro citato, che costituisce lo spunto per affrontare un problema che è venuto alla ribalta in queste settimane.
Associazione Nonni 2.0
(*) cfr. Robi Ronza, Non siamo nel caos / Proposte per uscire dalle crisi (con una prefazione del cardinale Angelo Scola), Edizioni Ares 2019, pag. 368, euro 19.
(**) Autori Vari, Nonni 2.0 / Storie di nonne, nonni & nipoti, Edizioni Ares 2020, pag. 144, euro 14. Acquistabile anche online: richiedi il libro online, e assistenza.clienti@edizioniares.it.