Care socie e care amiche,
Cari soci e cari amici,
abbiamo appreso una notizia che ci ha molto sorpreso e sbigottito: la Disney, che per decenni è stato il simbolo del divertimento innocente per bambini e ragazzi (ed anche adulti), ha decisamente cambiato pelle. Sulla base dell’“Agenda Gay”
dell’azienda, infatti, Disney ha deciso che il 50% dei personaggi dei propri cartoni animati debbano appartenere al mondo LGBT: tanto per cominciare, tra poco uscirà anche in Italia il cartone “Lightyear”, nel quale, senza possibilità di fraintendimenti, apparirà un bacio gay. In contemporanea, la Disney ha deciso che nei propri parchi tematici i bambini e le bambine non verranno più accolti con il loro nome, ma saranno apostrofati con il neutro termine di “dreamer”, cioè sognatore, cioè un soggetto virtuale, non reale.
È precipitato fragorosamente a terra, anzi nel fango, un mito. Pensiamo che noi, proprio in quanto nonni, non possiamo rimanere indifferenti.
Libera Disney di assumere gli orientamenti aziendali che meglio desidera (sulla base della moda dettata dal ‘pensiero unico’), ma LIBERI noi di reagire in forza dei criteri e dei giudizi che la verità e la saggezza della vita ci suggeriscono. Non possiamo sopportare, infatti, che i nostri nipoti vengano indottrinati surrettiziamente ad una aberrante ideologia e, per di più, versando soldi alla Disney corruttrice.
Possiamo fare sentire SUBITO e concretamente il nostro dissenso, innanzi tutto, NON PORTANDO PIU’ I NOSTRI NIPOTI a vedere i cartoni prodotti dalla Disney e CHIEDENDO AI NOSTRI FIGLI di fare altrettanto: possiamo, cioè, usare la nostra libertà per colpire culturalmente ed economicamente il gigante che vorrebbe “educare” tutto il mondo contro il vero sentimento del popolo. È vero che siamo dei piccoli “Davide” di fronte all’immenso “Golia”, ma dobbiamo dare l’avvio ad una vera e propria “resistenza” a difesa delle cose vere della vita. E, comunque, sappiamo che pure la protesta di pochi fa drizzare le orecchie ai direttori marketing anche di grandi aziende, come è successo in altri casi clamorosi. E poi, non siamo soli: altre associazioni hanno assunto chiare iniziative per boicottare i prodotti della Disney. E infine, nella storia, Davide ha vinto.
Ma possiamo fare anche di più: RIFIUTARCI DI COMPRARE QUALSIASI PRODOTTO DISNEY E DI ABBONARCI ALLE SUE PIATTAFORME.
Qualunque sia il risultato che otterremo con questa nostra iniziativa, essa avrà comunque il merito di dare una testimonianza a favore della verità che non potrà non aiutare i nostri nipoti a vivere con più libertà e con più verità di quanto il pensiero unico vorrebbe.
DIFFONDIAMO tra amici e parenti questa nostra proposta: in molti ci saranno grati!
Il Presidente
Pierluigi Ramorino
Il Vicepresidente
Peppino Zola