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Lettera aperta alla Regione Lombardia sul tema del fine vita

Nei giorni scorsi abbiamo inviato alla Regione Lombardia (e personalmente ai componenti del Consiglio e della Giunta) una lettera, in relazione al progetto di Legge Regionale sul fine vita.

Nella lettera, che potete leggere al link qui sotto, chiediamo decisamente che sia data piena attuazione, in Lombardia e in tutta Italia, al “diritto di essere curati bene”, cioè al diritto ad una completa assistenza ospedaliera e domiciliare per le persone più fragili, al diritto di richiedere le cure palliative per i casi più dolorosi (diritto, quest’ultimo, a cui ogni Regione, per legge, dovrebbe già fare fronte). Nello stesso tempo, diciamo no anche a ciò che viene definito come “accanimento terapeutico”.

Si tratta di un tema decisivo, non solo per chi, come noi, vi è più o meno direttamente coinvolto, ma per tutta la società; è in gioco un’immagine di “libertà” che, in modo subdolo, viene presentata come un grande “progresso”, mentre svilisce la dignità della persona, riducendola a cittadino “funzionale” o non più tale, che può – e in fondo deve – farsi da parte quando diventa “un peso”.