Parlamento europeo
Sessione plenaria (14 – 17 febbraio 2022)
Risoluzioni adottate
Sfide per le aree urbane nell’era post-COVID-19
Il rapporto include un riconoscimento positivo “dell’onere che grava sulle donne in quanto principali assistenti in contesti formali e informali, e del valore sociale di tale assistenza, soprattutto durante la crisi del COVID-19; […]; sottolinea il ruolo rilevante di Fondi strutturali europei per garantire gli investimenti nei servizi di assistenza; accoglie con favore l’intenzione della Commissione di proporre una strategia di assistenza europea.”
Tuttavia è deplorevole che questa risoluzione chiami anche l’Unione europea a ritirare fondi Ue dagli enti regionali o locali che hanno ratificato la Carta della famiglia, denominata “zone libere da LGBT”: “i beneficiari dei programmi della politica di coesione non dovrebbero adottare eventuali politiche discriminatorie, soprattutto nei confronti delle minoranze, come la comunità LGBTI; incoraggia il rigetto delle domande di potenziali beneficiari, anche da autorità regionali o locali, che hanno adottato politiche discriminatorie nei confronti di membri della comunità LGBTI”.
Diritti umani e democrazia nel mondo – Rapporto annuale 2021
Anche quest’anno il Parlamento europeo ha condannato la pratica ‘commerciale’ della maternità surrogata, in quanto “fenomeno globale che espone le donne in tutto il mondo allo sfruttamento e alla tratta di esseri umani, prendendo di mira in particolare le donne finanziariamente e socialmente vulnerabili; sottolinea il suo grave impatto sulle donne, sui diritti delle donne , la salute delle donne e l’uguaglianza di genere, e ne sottolinea le implicazioni transfrontaliere; chiede un quadro giuridico europeo per affrontare le conseguenze negative della maternità surrogata commerciale.” La FAFCE ha attivamente sostenuto la condanna della maternità surrogata in tutte le sue forme, come situazione di sfruttamento riproduttivo di donne vulnerabili e commercio di bambini.
Dare potere ai giovani europei: occupazione post-pandemia e ripresa sociale
Questa risoluzione sottolinea la vulnerabilità dei giovani alla disoccupazione, alla povertà e all’esclusione sociale dopo la pandemia. Particolare attenzione è stata dedicata al sostegno alle famiglie come mezzo per uscire dalla povertà intergenerazionale: “i bambini che crescono con scarsità di risorse e in situazioni familiari precarie hanno maggiori probabilità di vivere la povertà e l’esclusione sociale, con impatti di vasta portata sul loro sviluppo e successivamente l’età adulta, e non hanno accesso a competenze adeguate e hanno opzioni di lavoro limitate, propagando un circolo vizioso di povertà intergenerazionale”.
La risoluzione ha anche ricordato “il fatto che le giovani donne sono maggiormente a rischio di discriminazione sul posto di lavoro, aggravata dalle disuguaglianze intersezionali, dalla disoccupazione, dall’essere genitori single e dall’essere caregiver informali a lungo termine, che spesso le esclude dalla forza lavoro o può mantenerle al di sotto della soglia di povertà”.